TIM – Esame congiunto per procedura di riduzione del personale

In data odierna la delegazione di Cisal Comunicazione composta dai sigg. Borelli, Candotti, De Maria, De Septis e Fontana si è incontrata con l’azienda TIM per esaminare congiuntamente la procedura di riduzione del personale proposta dall’azienda con la comunicazione del 2 novembre scorso.
Detta procedura potrà coinvolgere un massimo di 500 lavoratori, non compresi nella platea delle 2100 unità individuate con la procedura di accesso alla isopensione, cui saranno accordati degli incentivi economici, purché disposti a cessare volontariamente entro il 31.12.2025 il proprio rapporto lavorativo con l’azienda. Per poter accedere alla procedura 223/91, la condizione posta, è la VOLONTARIETA’ da parte delle Lavoratrici e dei Lavoratori interessati , da cui, il criterio di non opposizione attraverso la sottoscrizione di una specifica intesa in sede protetta.
La procedura in questione viene espressa in due punti:
a. coloro che, aderendo alla procedura, si trovino a non più di 24 mesi dalla pensione, percepiranno la NASPI, con inte‐
grazione da parte dell’Azienda fino al raggiungimento dell’importo pensionistico corrispondente alla contribuzione maturata al momento dell’uscita, fermo restando il diritto a percepire la pensione definitiva al momento del raggiun‐ gimento dei requisiti anagrafici secondo la legislazione vigente.
b. coloro che, aderendo alla procedura, si trovino a più di 24 mesi dalla pensione, percepiranno la NASPI come sopra, ma alla scadenza dei 24 mesi non avranno maturato il diritto alla prestazione previdenziale.
A titolo esemplificativo:
Caso a.
‐ Lavoratore di 65 anni di età (requisito pensione di vecchiaia 67 anni);
‐ 35 anni di contributi versati;
‐ Indennità lorda mensile, calcolata e dovuta, in base ai contributi già versati pari a € 2.000 riconosciuta per la durata
di 24 mesi;
Tale indennità non sarà versata totalmente dall’azienda poiché l’INPS verserà un importo massimo lordo di 1.360,77€ (per il 2022) mentre l’Azienda integrerà, nel caso di specie, con un ulteriore importo lordo di 639,23 €. Al raggiungimento dei 67 anni il lavoratore percepirà la pensione di “vecchiaia”, arricchita con i 2 anni di contribuzione figurativa valida sia ai fini del Diritto che ai fini della Calcolo.
Caso b.
‐ Lavoratore di 62 anni di età (requisito pensione di vecchiaia 67 anni);
‐ 35 anni di contributi versati;
‐ Indennità lorda mensile, calcolata e dovuta, in base ai contributi già versati pari a € 2.000 riconosciuta per la durata
di 24 mesi;
Anche in questo caso, oltre al trattamento NASPI, l’Azienda integrerà per un massimo di 24 mesi, l’importo fino alla concorrenza del 100% dell’indennità calcolata sulla base dei contributi già versati. Al termine dei 2 anni il lavoratore avrà 64 anni e, fino ai 67, rimarrà scoperto. Per coprire questo periodo l’Azienda, a titolo di incentivazione all’esodo, erogherà all’atto dell’adesione alla predetta procedura da parte del lavoratore, una somma aggiuntiva calcolata con criteri meramente gestionali di cui al momento non si ha contezza.

Al raggiungimento dei 67 anni il lavoratore percepirà la pensione di “vecchiaia”, che tuttavia risulterà priva di contribuzione relativamente agli ultimi 3 anni.
Dopo ampio dibattito, avendo avuto principalmente rassicurazioni sulla volontarietà quale unico criterio per il licenziamento, la Delegazione Cisal Comunicazione ha espresso parere favorevole allo stesso.
Come sempre CISAL Comunicazione è dalla parte dei lavoratori, senza nessuna altra finalità che non sia quella di garantire la ‘’legalità ‘’delle azioni intraprese dall’azienda.

Cisalcom è da sempre favorevole ad accordi che migliorano la vita dei lavoratori in questa azienda e sarà nostra cura presidiare e segnalare eventuali problematiche relative al tema del lavoro agile.

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Roma, 21 Novembre 2022

SEGRETERIA NAZIONALE TIM