Abbiamo letto con attenzione e rispetto il comunicato diffuso in forma anonima da parte di lavoratrici e lavoratori TIM e FiberCop. Un grido di dolore, ma anche un atto di consapevolezza e dignità, che CISAL COMUNICAZIONE non solo comprende, ma condivide fino in fondo.

Da anni denunciamo pubblicamente l’inaccettabile stallo contrattuale e la perdita di centralità del lavoro nei processi decisionali aziendali.

La mancata firma del rinnovo del Contratto Collettivo di Primo Livello, attesa da quasi tre anni, è solo la punta dell’iceberg di un disagio ben più profondo, che si consuma ogni giorno nei luoghi – e sempre più spesso nei “non-luoghi” – del lavoro.

In questo quadro, l’attacco al lavoro agile rappresenta uno dei segnali più evidenti di una regressione culturale e organizzativa: ciò che ha rappresentato una leva fondamentale di produttività, inclusione e conciliazione, viene oggi svilito e smantellato, nonostante l’esperienza concreta ne abbia dimostrato l’efficacia e la sostenibilità.

CISAL COMUNICAZIONE è stata tra le prime sigle a denunciare l’imposizione di rientri in sede senza valutazioni oggettive, senza tenere conto delle esigenze dei territori, delle condizioni logistiche, familiari e sanitarie di chi lavora. Abbiamo più volte richiesto l’apertura di un confronto strutturato, respingendo le logiche di controllo e disciplinamento che, nel nome di una malintesa “presenza”, minano fiducia, benessere e produttività.

Nel frattempo, assistiamo a un’azienda che, da un lato, dichiara sui media l’impegno verso l’innovazione e la sostenibilità, e dall’altro, nei fatti, scarica le proprie inefficienze sui dipendenti, attua selezioni generazionali discriminatorie e alimenta un clima organizzativo teso, privo di riconoscimento e prospettiva.

Non è un caso che a parlare siano oggi direttamente i lavoratori e le lavoratrici, rompendo il silenzio e aggirando la sordità di chi dovrebbe rappresentarli. E non sorprende che lo facciano in forma anonima: quando la dignità va difesa sotto minaccia, non siamo più in un ambiente sano, ma in un contesto dove il “potere ha superato il limite del lecito”.

CISAL COMUNICAZIONE ribadisce con fermezza: la dignità non si negozia, né si rinvia.

La vertenza per il rinnovo del contratto, per il riconoscimento del lavoro agile, per un’organizzazione equa e non discriminatoria, è una battaglia che merita sostegno, visibilità e giustizia.

CISAL COMUNICAZIONE continuerà a essere voce autonoma e coerente, senza ambiguità, senza sedersi a tavoli dove si sacrificano i diritti in cambio di silenzi o privilegi.

Chi pensa di giocare su due tavoli, dovrà scegliere da che parte stare: quella dei lavoratori, o quella di un sistema che ha smarrito la propria etica.

Il tempo è scaduto. È il momento della responsabilità.

 

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Roma 26 Maggio 2025