A PAGARE SONO SEMPRE I LAVORATORI

A fronte di un lungo periodo di attesa e incertezza, l’Azienda non ha ancora riconosciuto alcun aumento strutturale e reale alle retribuzioni dei lavoratori. Le somme previste dall’accordo sottoscritto si limitano a un’erogazione Una Tantum di 700 euro per il 2023, 200 euro per il 2024 e nessun importo per il primo quadrimestre del 2025. Importi distribuiti nel mese di aprile, in concomitanza con il premio di produzione, e peraltro soggetti a una tassazione significativa che ne riduce ulteriormente il valore netto percepito.

Ciò che viene presentato come un “risultato” rischia invece di rivelarsi un arretramento. La decisione di spostare la cadenza contrattuale da triennale a quadriennale rappresenta un pericoloso precedente che indebolisce il potere contrattuale dei lavoratori. Inoltre, il blocco degli scatti biennali di anzianità al solo quinto livello penalizza in modo particolare chi ha dedicato una vita professionale all’interno dell’azienda, soprattutto i lavoratori assunti prima del 1995, privati di diritti acquisiti e di ulteriori prospettive di riconoscimento economico.

Riteniamo inaccettabile che si definisca questo contratto un “buon risultato”. Lo consideriamo, al contrario, uno dei peggiori accordi mai sottoscritti nel settore. Non basta definirsi coerenti: bisogna chiedersi a favore di chi.

Chi ha sostenuto questo rinnovo lo ha fatto, consapevolmente o meno, a discapito dei lavoratori.

Siamo profondamente preoccupati. Ci interroghiamo sulla reale capacità di questi importi – erosi da inflazione, costi crescenti e stagnazione retributiva – di garantire anche solo un minimo potere d’acquisto fino alla prossima tornata contrattuale. E temiamo, purtroppo con fondamento, che le prossime trattative non verranno avviate con tempestività, ma secondo quella prassi consolidata che ha trasformato la contrattazione collettiva in una lunga attesa.

CISALCOMUNICAZIONE continuerà a vigilare, con determinazione e senso di responsabilità, affinché i diritti, la dignità e il valore delle lavoratrici e dei lavoratori del servizio pubblico non siano barattati con soluzioni temporanee e narrative autoassolutorie.

Perché chi rinuncia oggi a lottare per un contratto giusto, domani avrà già firmato la resa del lavoro pubblico.

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Roma 24/04/2025

P. Segreteria Nazionale RAI
Cisal Comunicazione