
Si è tenuto l11 giugno 2025 un incontro tra la Direzione Nazionale di TIM e il Coordinamento Nazionale RSU per affrontare due temi centrali e urgenti: il rinnovo del Contratto di Solidarietà (CdS) e la rimodulazione del Lavoro Agile (LA).
L’azienda ha presentato un quadro di continuità rispetto agli accordi degli ultimi anni, sostenendo che il CdS ha permesso finora di gestire la transizione economica e occupazionale in un contesto di forte instabilità del settore. Nonostante il leggero miglioramento della situazione, TIM ritiene che il CdS resti uno strumento necessario per mantenere equilibrio e sostenibilità, anche nel nuovo scenario post-separazione societaria.
Tuttavia, nessuna informazione dettagliata è stata fornita circa le modalità con cui TIM vorrebbe rinnovare il contratto, limitandosi a indicare come obiettivo la scadenza del 30 giugno per definire un nuovo accordo. In assenza di intese, l’azienda ha apertamente dichiarato che valuterà azioni unilaterali, non meglio specificate, per proseguire nel rispetto degli obiettivi del Piano Industriale 2025-2027.
Sul fronte del Lavoro Agile, TIM ha ribadito la volontà di modificare l’attuale modello, mantenendo la distinzione tra giornalieri e settimanali, ma introducendo nuove logiche. In particolare:
- Per i giornalieri, si propone una programmazione quadrisettimanale, con la possibilità di rivedere le giornate di agile, ma con un numero maggiore di rientri non ancora definito;
- Per i settimanali, si punta a una formulazione unica, probabilmente riconducibile ai modelli “2+2” o “3+1, da definire in base alla misurabilità delle attività svolte;
- Alcuni reparti oggi in modalità giornaliera potrebbero essere ricondotti al modello settimanale;
- Sono esclusi dal lavoro agile alcuni reparti per loro natura operativa (es. vendite, real estate, presidi, ecc.).
L’azienda ha ribadito la volontà di chiudere entrambi i temi entro fine mese. Ma ancora una volta, nulla di concreto è stato deciso.
Dopo l’ennesimo tavolo, siamo costretti a denunciare l’ennesima farsa: nessuna risposta concreta, solo rinvii, vaghezze e silenzi assordanti. Sul Contratto di Solidarietà non c’è alcuna chiarezza, sul lavoro agile solo proposte generiche e sbilanciate, e – fatto ancora più grave – il Contratto Collettivo Nazionale delle TLC resta fermo al palo da oltre tre anni, nell’indifferenza generale.
Come CISALCOM, diciamo basta a una narrazione che scarica sulle lavoratrici e sui lavoratori le contraddizioni di un’azienda senza un vero progetto e di un sistema di relazioni industriali sempre più autoreferenziale. I carichi aumentano, i diritti arretrano, il contratto non si rinnova e nessuno si assume responsabilità. Noi non ci stiamo.
Il prossimo incontro è previsto per il 17 Giugno.
RSU Cisal Comunicazione
L. Fabrucci