Preso atto della nota di cui in oggetto, si fanno presenti alcune difficoltà
nell’attenersi alle prescrizioni contenute nella stessa.
In merito ai punti 1-2-3-4 elencati, il personale dipendente si è generalmente, da
sempre, attenuto a quanto richiesto, rispettandolo come dovere e obbligo sanciti dal
contratto di rapporto professionale sottoscritto con l’Azienda.
Seppure posa capitare qualche errore, qualche dimenticanza, non lo si fa certo in
cattiva fede, o con l’obiettivo di danneggiare l’azienda. Si fa piuttosto notare, come
l’atteggiamento non coerente sia a volte proprio quello dell’azienda, che rispetto alle
prescrizioni sottoscritte con lettera distribuita ad ogni singolo lavoratore,
richiede “a voce” esattamente il contrario
.
Ne sia un esempio lampante la seconda parte della lettera in oggetto, in cui si
ricorda tutta una serie di verifiche da fare, e di note da compilare, che (è noto)
richiedono un tempo non banale di gestione della chiamata, e (a fine della stessa
giornata di distrubuzione) le urla di alcuni team leader, irrispettose della dignità e della
professionalità dei colleghi, a richiamare le lavorazioni “a tempi brevi”…
Tale atteggiamento nei confronti dei lavoratori risulta a dir poco anomalo e
certamente poco coerente con le linee guida reiterate per l’ennesima volta al
personale in data 15/01/18.
Ora, è chiaro che l’azienda gestisce la commessa prima di tutto in favore del suo
tornaconto economico, e sta a cuore a tutti i dipendenti che i conti dell’azienda siano
in buono stato. Ma allo stesso tempo, come si suol dire, è necessario “far pace con la
testa”: se si impone ai lavoratori di attenersi rigorosamente (e sotto minaccia di
sanzioni disciplinari) a certe procedure, gli si deve dare allo stesso tempo la serenità di
poterlo fare, senza le urla esasperate che impongono di ignorare le necessità del
cliente, e indispettiscono il lavoratore inducendolo a lavorare peggio.
Alla luce di ciò CISAL Comunicazione chiede maggiore coerenza gestionale e
minore pressing di comunicazioni, warning in postazione, e simili, che stressino
inaccettabilmente il personale con richieste prima in un senso e poi nel suo contrario,
per non vedersi costretti a tutelare i lavoratori in maniera diversa presso le sedi
competenti.

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18 Gennaio 2018
p. Cisal Comunicazione Almaviva
Segreteria Provinciale Cosenza