Il rilancio Almaviva

Durante la convocazione odierna, prevista come esame congiunto per l’appplicazione dello strumento FIS sulla sede di Palermo, è apparso evidente cosa intenda Almaviva Contact per “rilancio” dell’azienda nei nuovi scenari di mercato.
Su Palermo è attivo da dicembre l’ammortizzatore sociale FIS, ammortizzatore che a grandi linee dovrebbe coprire circa il 65/70% del non lavorato con l’erogazione di un “assegno ordinario”; oggi l’azienda ha confermato ancora una volta che non ritiene opportuno erogare tale assegno per due ordini di motivi, il primo di carattere economico (insufficiente liquidità) il secondo di carattere normativo in quanto non essendo formalmente ancora autorizzato l’utilizzo di questo strumento l’azienda dichiara di non poter anticipare la quota parte a nessun titolo.
Stiamo parlando di un’azienda che solamente negli ultimi 4 mesi ha licenziato quasi 2000 lavoratori nella sede di Roma (con evidente mancato esborso di milioni di euro di emolumenti); un’azienda che ha sottoscritto un accordo sulla sede di Napoli che prevede il pagamento dei lavoratori al di sotto dei minimi tabellari previsti dal Contratto Nazionale; un’azienda che in questi giorni continua la propria opera di delocalizzazione in Romania, con due sedi attive a regime; un’azienda che con l’aiuto dello Stato Italiano (leggasi Simest), investe 6 milioni di euro in Brasile; un’azienda che tutt’oggi continua la propria opera di espansione nel mondo in molti casi a discapito dei lavoratori Italiani.

Senza considerare che continua a tutt’oggi a persistere un’anomalia incredibile all’interno della stessa azienda, dove lavoratori col medesimo inquadramento contrattuale e le medesime mansioni ricevano salari differenti in base alla città dove si opera.
Questa stessa azienda dichiara oggi di non essere in grado di anticipare ai propri lavoratori, che in qualsiasi azienda dovrebbero essere considerati come risorse e non come pesi da scaricare, qualcosa come qualche centinaia di migliaia di euro al mese, costringendo quindi le proprie risorse di fatto ad avere decurtati i propri salari di circa il 50%.

Tutto questo in un contesto salariale dove i lavoratori ancora oggi continuano a versare all’azienda a rate degli importi che la stessa aveva “dimenticato” di conteggiare quando dovuto.

Questa è l’azienda con la quale dobbiamo discutere?
Noi di Cisal Comunicazione abbiamo già in data 19 ottobre 2016 inoltrato richiesta di intervento ispettivo alla Direzione Territoriale del Lavoro per gravi inadempienze riguardo quanto previsto dal CCNL di categoria, successivamente in data 2 marzo 2017 abbiamo richiesto accesso agli atti nei confronti della DTL, in quanto tali
verifiche ispettive non risultano ancora essere state attivate.
A breve comunicheremo ai nostri iscritti e ai lavoratori tutti il calendario di azioni legali singole e collettive da mettere in campo per cercare di ristabilire la corretta applicazione della legge all’interno di almaviva contact Palermo.
Il tempo delle discussioni e degli accordi peggiorativi è finito, i lavoratori sono al livello di sussistenza risicata e peggiorare rispetto alle attuali condizioni non solo è inconcepibile ma più semplicemente risulta essere insostenibile sia economicamente che psicologicamente.

Il Direttivo
Cisal Comunicazione
Almaviva Contact PA

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