A seguito di una relazione presentata all’Ispettorato Nazionale del Lavoro di Roma (di cui non si conosce il contenuto, ma solo la valutazione da parte dell’Ente) Telecom ha ottenuto l’autorizzazione all’installazione del WFM.
Sarebbe interessante effettuare un accesso agli atti, al fine di visionare la relazione in quanto vi si legge che:
“[…] gli strumenti utilizzati dal Tecnico On Field sono lo smartphone di servizio, il pc portatile insieme al WFM e software di geolocalizzazione. […]”
Proprio su quest’ultima dotazione e cioè “software di geolocalizzazione” vorremmo soffermarci.

Il tecnico non utilizza alcun software di geolocalizzazione, ma, al massimo è l’automezzo ad esser geolocalizzato, oppure tramite WFM\Smartphone si possono geolocalizzare le strutture di rete.
Sempre nello stesso parere è scritto che:
“[…] l’utilizzo è finalizzato ad esigenze tecnico organizzative, di sicurezza del lavoro e di tutela del patrimonio aziendale e potrebbe consentire anche un controllo a distanza dei lavoratori. […]”

Proprio quest’ultima frase lascia intendere la vera finalità della richiesta che, da come presentata, necessita di un approfondimento del documento depositato, per verificare se corrisponda a quanto oggetto del mancato accordo.

Se lo scopo è: “ […] in particolare la necessità di conoscere la dislocazione dei TOF al fine di poter rispettare i tempi di intervento garantiti contrattualmente ed in particolare garantire gli interventi che assumono massima urgenza perché di particolare rilevanza sociale quali ad esempio malfunzionamento che coinvolgono strutture ospedaliere, scuole, enti pubblici nonché gli interventi connessi a particolari situazioni di emergenza che riguardano la pubblica sicurezza (difficoltà di comunicazione connesse a fenomeni atmosferici, terremoti, calamità naturali, incidenti, etc, …)[…] ”, che necessità c’è di comunicare l’inizio e la fine della prestazione lavorativa considerato che la località è nota a tutti?
Per quale motivo si deve sapere dove il tecnico va a mangiare?
Soffermandoci sulle WR intermedie, essendo nota ai colleghi del JM l’area di centrale nella quale viene svolta l’attività, non si intravede nessuna necessità di conoscere precisamente la via ed il numero civico nella quale sta operando il TOF. Anche nel caso in cui venga richiesto un intervento di emergenza Telecom ha già la geolocalizzazione degli automezzi (che è comunque necessario utilizzare per raggiungere la località sede del nuovo intervento): quale necessità c’è di tracciare lo smartphone?

Ma facciamo un analisi dettagliata della richiesta:
ORGANIZZATIVA cioè legate alla presenza (inizio turno, fine turno, inizio e fine mensa)
SICUREZZA del lavoro e del patrimonio aziendale (il mezzo è geolocalizzato e c’è il tasto dell’SOS che già assolve a questo compito)
OTTIMIZZAZIONE degli interventi/EMERGENZE: l’area di centrale dell’intervento è già nota. Al limite può interessare dove è parcheggiato il mezzo, sicuramente non è necessario tracciare il telefono.
Sembra che fino ad oggi per l’azienda le cose siano funzionate malissimo, da cui la necessità di localizzare i tecnici, conservare i dati, ecc…

Ma chi ha rilasciato questa autorizzazione non ha avuto qualche dubbio che tale strumento serva a controllare i lavoratori? Considerato che è anche stato messo nero su bianco, potrebbe consentire anche un controllo a distanza dei lavoratori.

Fino adesso la presenza dei TOF come era rilevata? Con la presa in carico della prima WR e la fine della giornata lavorativa con la chiusura dell’ultima. A cosa serve ora geolocalizzare: a verificare ovvero a controllare?

Ma quale intervento urgente è mai capitato ad un TOF dove sia stata fondamentale l’immediata vicinanza al guasto, tenuto conto che, se è nella stessa area di centrale, la differenza la fanno possibilità di parcheggio, traffico, ecc?

Qualcosa non “quadra”. Per questo crediamo sia politicamente necessario richiedere un accesso agli atti per verificare la relazione, perché in caso contrario per Noi non è stata oggetto di una dovuta attenzione.
Secondo Noi per le opportune valutazioni è corretto che nella relazione sia specificato con quali modalità il sistema è funzionato fino ad oggi e come funzionerà in futuro, che siano ascoltati i diretti interessati, perché solo in questo modo verrebbero alla luce anche le situazioni che sono state sicuramente tralasciate.

Ma qualcuno si è posto la questione?

Per tutelare i lavoratori, come CISAL COMUNICAZIONE, è nostra intenzione consultare i nostri legali amministrativi, valutare con loro le modalità per ottenere accesso agli atti e contestare il parere nelle opportune sedi, in quanto viziato da superficialità di valutazione oppure da una relazione non conforme a quanto in essere ed alle reali necessità.

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Cisal Comunicazione
Segreteria Nazionale TIM