Secondo vari organi di stampa, il closing della cessione di NetCo a KKR è previsto per il 1° luglio a Roma.
In questa data, TIM conferirà un ramo d’azienda costituito da attività relative alla rete primaria, all’attività wholesale e dall’intera partecipazione nella controllata Telenergia, in FiberCop, che attualmente gestisce le attività relative alla rete secondaria in fibra e rame.
Parallelamente, Optics Bidco, veicolo di KKR, acquisirà l’intera partecipazione detenuta da TIM in FiberCop, dopo il conferimento. Inoltre, l’accordo di transazione prevede che, alla data del closing dell’operazione, sia sottoscritto il master services agreement (MSA), che regolerà i termini e le condizioni dei servizi forniti da NetCo a TIM e viceversa.
– Questo accordo sarà sottoposto all’esame dell’antitrust italiano.
– NetCo sarà inglobata in FiberCop e rinominata FiberCop.
Le quote di Fastweb e quelle di TIM dovrebbero essere cedute a KKR prima del closing, per poi procedere alla ripartizione del pagamento del prezzo pro rata tra tutti i soci.
A regime, KKR dovrebbe detenere il 37,8%, mentre Adia (Abu Dhabi Investment Authority) e CPPIB (fondo pensione canadese) avranno ciascuno il 17,5%, il MEF il 16% e F2i l’11,2%. Per quanto riguarda la governance, il CdA di NetCo dovrebbe essere composto da 11 membri: 4 nominati da KKR (che designerà anche il CEO), 2 dal MEF, 2 da Adia, 2 da CPPIB e 1 da F2i. Massimo Sarmi è indicato come presidente e Luigi Ferraris, attuale CEO di FS, è in pole position per il ruolo di CEO.
CISALCOM esprime preoccupazione per le possibili ripercussioni occupazionali e strategiche di tale operazione,
invitando le istituzioni a vigilare affinché sia garantita la tutela dei lavoratori e la salvaguardia del patrimonio
tecnologico nazionale.
07 Giugno 2024
p. Cisal Comunicazione
C. Fantacci