TIM – Lavoro Agile, Contratto di Solidarietà IV Atto Finale

Dopo la scelta della pillola rossa, che ha dissipato l’illusione, è giunto il momento di immergerci nella ‘’tana del Bianconiglio’’ per esplorare le profondità della vera realtà. Questo percorso ci trasforma in agenti di cambiamento, pronti a mettere in discussione le basi stesse della Matrix… e a rivelare nuove possibilità. Abbiamo il dovere di portare alla luce la verità, risvegliando gli altri da un sonno che sembra eterno. (Da Matrix, il film…)

L’atto finale è stato consumato in presenza dei rappresentanti del Ministero del Lavoro per la ratifica dell’accordo preliminare firmato il 29 marzo 2024. Durante l’incontro, l’azienda ha richiesto l’approvazione del governo per procedere, dopo che circa diecimila lavoratori avevano espresso il loro parere nelle assemblee, con il 65% che ha votato a favore dell’accordo.

Non discuteremo le modalità con cui si sono svolte tali assemblee, che consideriamo “non autentiche e prive di validazione ufficiale”; di conseguenza, il loro esito è irrilevante.

Le Organizzazioni Sindacali firmatarie hanno manifestato un parere favorevole all’attuazione del contratto di solidarietà, incluso l’unico sindacato che inizialmente aveva preso le distanze, nonostante il breve ritorno di orgoglio sindacale… (rigurgito di attivismo sindacale…)

L’accordo recentemente proposto per il Gruppo TIM, che riguarda specificatamente le società Netco e Sparkle fino al momento dello scorporo del ramo d’azienda, si propone di assicurare la stabilità occupazionale. Tuttavia, emergono dubbi significativi riguardo alla realizzabilità di tale obiettivo. L’impiego del fondo bilaterale, come prescritto dal decreto interministeriale del 4 agosto 2023 e dalla circolare dell’INPS n. 107 del 21 dicembre 2023, deve rispettare una serie di condizioni complesse, inclusa la capienza massima del fondo stesso e le direttive del Comitato Amministratore del fondo di settore.

Questa struttura di governance e finanziamento solleva interrogativi cruciali sulla sufficienza delle risorse disponibili. La retorica dell’accordo si propone di offrire una copertura finanziaria adeguata, ma resta il dubbio che tali affermazioni possano non riflettere completamente la realtà operativa e finanziaria, mettendo potenzialmente a rischio le aspettative dei lavoratori e la sostenibilità a lungo termine dell’occupazione promessa. Quindi, può realmente l’accordo garantire la sicurezza finanziaria necessaria, o si tratta di un’aspirazione più ottimistica che pratica?

Cisal Comunicazione, mantenendo una linea coerente con quanto precedentemente dichiarato il 29 marzo 2024, ha riaffermato il proprio parere negativo anche durante l’incontro ministeriale.

Emergono significative preoccupazioni in merito al futuro delle “due entità “che verranno create a seguito della cessione del ramo d’azienda, situazione che proietta incertezze sul destino di Netco e solleva interrogativi sulla sostenibilità del modello adottato.

La Nostra Organizzazione Sindacale rimarrà vigile e proattiva nel monitorare attentamente le evoluzioni di questo processo, pronta a denunciare qualsiasi iniziativa che possa minare la stabilità occupazionale dei lavoratori coinvolti.

È nostro fervido auspicio che le decisioni prese, che possono essere paragonate metaforicamente alla scelta della pillola rossa nel film “Matrix”, non si traducano in una realtà amaramente deludente.

In questo momento cruciale, la nostra priorità è salvaguardare i diritti e le prospettive lavorative dei dipendenti, garantendo che le trasformazioni aziendali non compromettano il loro futuro lavorativo e personale. Continueremo a vigilare con attenzione e a intervenire quando necessario per difendere questi principi fondamentali.

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De Maria Giandomenico
RSU Cisal Comunicazione