TIM – Una proposta indecente

Oggi 16 maggio 2022, è stato convocato il coordinamento nazionale con il seguente Ordine Del Giorno:
‐ Percorso di ottimizzazione  
Dopo  la  presentazione  di  una  slide  raffigurante  l’analisi  dell’andamento  dei  ricavi  nella  filiera  delle  Telecomunicazioni in Italia per l’anno 2021 e di alcune slide relative al piano industriale, l’azienda ha annunciato in linee generali il progetto che sarà presentato in dettaglio il 7 luglio.
Praticamente  l’azienda  ha  anticipato,  presentandola  come  necessaria,  la  divisione  dell’azienda  in  più  parti,  tralasciando di specificare numero, ripartizione di debito e risorse e tanto l’altro.
Con la slide sotto riportata ha anche anticipato le misure da lei ritenute necessarie per la riduzione dei costi:

Azioni che prevedono le solite misure economiche a carico dei lavoratori in termini di riduzione dell’orario di lavoro, di incremento all’approccio al lavoro agile.Nel  pomeriggio,  l’azienda  ha  presentato  le  misure  che  ritiene  necessarie  per  raggiungere  gli  obiettivi  prefissati,  comprensive, in mancanza di accordi condivisi, dell’utilizzo di strumenti di gestione ancora da definire ed a propria disposizione.
Quanto presentato e richiesto in termini di ottimizzazione trova riscontro nella slide sotto riportata:

In merito  al lavoro  agile è  stato  anticipato  che  alcuni settori  non performanti non avranno  più accesso  alla  modalità da remoto, mentre tutto il resto della popolazione non avrà più diritto al buono pasto nel caso di prestazione svolta in agile.
La geolocalizzazione dei TOF sarà attivata in occasione dell’inizio e della fine del turno, così come ad inizio e fine mensa.
Verrà data facoltà al cliente di conoscere lo stato di avanzamento della lavorazione relativa all’attività richiesta mentre questa è in carico al tecnico.
Tali proposte non sono state accettate dalle RSU presenti all’incontro.
CISAL Comunicazione, in linea con il passato, e differentemente da tutte le altre sigle, che
probabilmente con le loro firme hanno spianato la strada ad un grande fratello in TIM, ha
rispedito tali provocazioni al mittente.

INTERVENTO DI APERTURA DI CISAL COMUNICAZIONE
Partiamo dall’ultima slide (prima immagine del comunicato) che possiamo riassumere in questo modo:
– Dividere l’azienda
– Interventi già noti ed altri preoccupanti

Una presentazione sterile senza supporto dei numeri necessari relativi alle diverse società, come il valore del debito, il numero di risorse, l’effettivo perimetro ed altro.
Da tenere presente che generalmente gli incontri servono all’azienda per presentare ed annunciare cambiamenti e novità, mentre alle RSU servono anche ad affrontare problemi che gravano sui lavoratori di TIM.
Sicuramente l’azienda sta attraversando un periodo molto complicato, sia a causa di scenari passati che di un futuro con molte incognite, ma questo tutto questo non può giustificare un totale silenzio in termini di relazioni industriali.
Un  buio  quasi  totale  delle  relazioni  industriali  successivo  ad  un  periodo  di  attività  molto  intensa  durante  il  quale  l’azienda assieme ad altri soggetti ha sottoscritto tantissimi accordi, a nostro giudizio di discutibile bontà per i lavoratori e con cui oggi siamo costretti a convivere.
Tra i predetti accordi ricordiamo:
‐  Il  rinnovo  della  Timbratura  in  postazione  con  l’accordo  del  lavoro  agile  e  la  sua  incompatibilità  con  il  desk  sharing;
‐ Il be‐safe da utilizzare solo in particolari situazioni ed oggi di fatto esteso ovunque;
‐ La nuova franchigia che prevedeva l’utilizzo della precedente non oltre 6 mesi ed oggi ancora applicata.
Su quest’ultimo punto facciamo riferimento al settaggio del parametro nel sistema NWFM che considera il tempo gratuito in fase di assegnazione della prima ed ultima WR anche ai TOF che ancora non hanno sottoscritto il nuovo accordo individuale.
Pertanto, invitiamo l’azienda a bonificare tale situazione, azzerando tale valore, evitando  di applicare un accordo  che non esiste più già da diverso tempo.
Anche  sulla  TIP,  modalità  di  lavoro  che  è  stata  giudicata  illegittima in  tanti  tribunali, bisogna fare  le dovute  riflessioni: oggi non solo il lavoratore deve timbrare in postazione ma deve farlo dopo aver preso tutto il necessario dal locker ed aver collegato la postazione ed avviato i sistemi.
Fatte  queste  dovute  premesse  tecniche,  oggi  a  seguito  di  convocazione  del  coordinamento  e  relativa  modalità,  assistiamo ad un controsenso comportamentale da parte dell’azienda in quanto, questa ha fatto rientrare i lavoratori in tutte sedi in Italia pur avendo la possibilità dello smart working semplificato fino a giugno, ma continua a incontrare le RSU del coordinamento in forma telematica.
Serve evidenziare che la modalità da remoto (lavoro agile) attualmente in uso è stata applicata in modo unilaterale da  parte  dell’azienda  pur  avendo  seri  problemi  di  sicurezza in quanto i lavoratori lavorano  su  postazione  autocertificate a livello normativo da quasi 3 anni. Postazioni a costo zero per l’azienda in quanto gli incrementi delle bollette per tale disponibilità sono a carico dei lavoratori.
Per non soffermarci sulla gestione delle giornate da parte del lavoratore, passata da essere libera e facoltativa in modalità giornaliera a fortemente vincolata, mentre nel caso della modalità settimanale a totale gestione aziendale e  che  in  taluni  settori  prevede  sempre,  su  gestione  aziendale,  il  recupero  di  alcune  giornate  nelle  settimane  successive.

Quest’ultima  circostanza  crea  non  pochi  problemi  ai  lavoratori  pendolari  a  causa  dei  costi  degli  abbonamenti  dei  mezzi di trasporto.
In questo periodo i lavoratori hanno dovuto constatare alcune lacune del regolamento aziendale relative al lavoro agile  e  di  conseguenza  hanno  anche  denunciato  anomale  richieste  da  parte  dei  propri  responsabili  in  merito  alla  programmazione delle giornate relative alla legge 104 e alla attribuzione (agile o sede) delle giornate in malattia. Tutto senza ricevere formale risposta dall’azienda.
Approfitto anche dell’intervento odierno, per spendere due parole anche sul mancato raggiungimento del PDR, il cui fallimento è attribuibile solo a due motivi:
1) ad un  accordo  di scarsa  bontà. Le  conferme della  dozzinalità  dell’accordo  possono  essere  ricercate nell’erogazione dell’una tantum in fase di sottoscrizione della CDE, il PDR ottenuto per modifica della soglia di accesso ed il totale fallimento registrato da qualche giorno che non ne prevede l’erogazione;
2) ai manager e delle loro strategie e relative ripercussioni sul bilancio;

I  lavoratori,  nello  specifico  i  TOF,  non  hanno  ricevuto  un  premio  di  risultato  nonostante  il  loro  impegno,  la  loro  disponibilità ed il rischio quotidiano profusi a garanzia del servizio e dell’immagine aziendale. Strano che anche le performance in smart working venivano tanto decantate rispetto al lavoro in presenza.
Quindi se i TOF ed i lavoratori in SW hanno realizzato performance migliori, a chi attribuire la colpa di un pessimo risultato?
Non dimentichiamo in fase di sottoscrizione del prossimo accordo per il PDR che gli obiettivi di TIM devono essere condivisi  dai  manager  e  dai  comuni  lavoratori  pretendendo  la  clausola  della  reciprocità  di  accesso,  tolta  nell’ultimo accordo.
Oggi ritorniamo ad evidenziare anche anomalie in merito all’inquadramento dei TOF, degli analist del JM e di alcuni progettisti.
Per i TOF il CCNL di settore prevede, qualora multiskill, il sesto livello inquadramentale e tali casistiche sono molto diffuse a livello nazionale.
Per  quanto riguarda gli ANALIST del JM ed i progettisti  dimenticati è  a disposizione il master book aziendale  e  nello specifico l’ultima revisione: dalla lettura del documento è palese che tutti gli analist, svolgendo attività di presidio serale, nei sabati, la domenica ed i festivi, devono essere di fatto tutti senior, mentre per alcune tipologie di progettisti lasciati al quinto livello basta analizzare, sempre nello stesso documento, le attività di competenza per mettere in atto i dovuti correttivi.
L’incontro di oggi è da ritenersi importante a causa dei prossimi scenari societari e per l’accumulo di problemi in tanti mesi di silenzio da parte dell’azienda.
Questo  scenario  desta  non  poche  preoccupazioni  in  termini  di  stabilità ed  occupazione, considerato che molti  lavoratori gravitano in un periodo prossimo all’attivazione di esodi incentivati, con i quali è possibile proseguire con un ricambio generazionale importante in pochi anni.
Un  ricambio  che  speriamo  sia  aperto  allo  scambio  generazionale  in azienda a carico  del  lavoratore interessato,  qualora la risorsa in entrata, parente di quella in uscita, possieda i requisiti opportuni.
Fino  ad  oggi,  per  tali  interventi  relativi  all’esodo  è  stato  richiesto  un  contributo  importante  anche  alle  persone  rimaste in azienda.
Gli ammortizzatori vengono chiamati in vario modo, a volte anche con termini che rendono chiaro lo scopo della loro  applicazione.  Fra  questi  Telecom  ha  utilizzato  più  volte  “la solidarietà”, che è tale  se tutti i  lavoratori sono  chiamati a contribuire con stesso sacrificio; con la stessa percentuale dopo che siano state azzerate tutte le forme premianti presenti nello stipendio di tutta la popolazione aziendale.

Un sacrificio  al quale non si  possono sottrarre tutti i dirigenti  e  lo  stesso  AD,  ma  anche  i  sindacati  mantenuti  dall’azienda con i protocolli di ore che incidono per milioni di euro sui bilanci dell’azienda.
Protocolli elargiti nonostante i soggetti titolari degli accordi, rappresentano complessivamente neanche il 20% della popolazione aziendale ed erogati anche mentre tutti i lavoratori erano costretti a stare in casa per la pandemia.
Mai  come  quest’anno  sto  ricevendo  richieste  di  chiarimento  in  merito  al  CUD  e  precisamente  in  merito  alla  sezione relativa al TFR, pertanto chiedo all’azienda di verificare la correttezza dei dati e qualora riscontrate anomalie di avviare una campagna di rettifica della certificazione entro ottobre come previsto da legge.
Richiedo nuovamente a questo tavolo la partecipazione di CISAL Comunicazione in tutte le commissioni aziendali, in quanto l’organizzazione fa parte della quarta forza sindacale del paese.
Evidenzio  che CISAL, di cui CISAL Comunicazione è parte,  ha  firmato  con il  Governo\Ministero  pochi giorni fa un  altro documento alla pari di CIGL, CISL e UIL relativo alla gestione dell’emergenza nelle aziende e che in TIM viene esclusa dal comitato paritetico anche l’argomento citato.
Purtroppo, tale atteggiamento danneggia l’immagine dell’intera organizzazione\confederazione ed ostacola di fatto la crescita di un soggetto diverso, autonomo e libero.

SECONDO INTERVENTO CISAL COMUNICAZIONE
Siamo  entrati  nell’era  del  grande  fratello  a  seguito  di  tutti  gli  accordi  firmati  in  passato,  compreso  il  be  safe  che  doveva essere utilizzato solo in particolari situazioni e che oggi è utilizzato ovunque.
Quanto proposto viene recepito come un atto provocatorio, che tende ad incolpare dei danni economici causati dal susseguirsi  dei  manager  di  turno  (liquidati  con  buonuscite  milionarie)  la  parte  che  ha  sempre  svolto  coscienziosamente il proprio dovere.
Non  sono  misure  che  possono  essere  accettare  da  un’organizzazione  libera  e  democratica  come  CISAL  Comunicazione, che pretende diritti, sicurezza, rispetto delle regole e della legge.
Alcune delle proposte aziendali, anche se autorizzate, delegano al cliente il controllo del lavoratore
Queste misure probabilmente ‘’peggioreranno’’ i risultati tanto attesi dall’azienda…
Fino a quando si dovevano chiudere le sedi e trasformare le modalità lavorative in agile, le performance di tutti erano tanto enfatizzate, invece oggi per alcuni settori sono ritenute critiche.
Una  vera  provocazione  sarebbe  proporre  a  tutti i lavoratori, il rientro 5gg su  5, altro  che  scioperi  insignificanti  e  costosi.
Giorni fa in assemblea avevo presentato alcune slide sia in merito al bilancio che in merito al desk sharing.
Tali valutazioni e dubbi oggi hanno trovato riscontro.
Questo è frutto dei rapporti accomodanti da parte di alcuni soggetti che dovranno spiegare ai lavoratori questo vicolo senza uscita.
Non  avete  pensato  all’installazione  delle  telecamere  nelle  sale  comuni  deliberate  da  un  accordo  che  permette  l’installazione previa semplice comunicazione aziendale?

CISAL Comunicazione rispedisce la proposta al mittente.

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16 Maggio 2022

COORDINATORE NAZIONALE TIM FERRANTE FLAVIO